Da 4 anni, lavoro presso un centro di accoglienza per migranti. Il mio ruolo di psicologo fornisce sostegno sia ai migranti che agli operatori coinvolti nel setting di accoglienza.
Rispetto ai migranti, mi occupo di aiutarli a raggiungere un buon orientamento socio/culturale e di fargli acquisire uno stato di maggior benessere fisico/psichico/sociale. Ritengo fondamentale nel percorso di integrazione del migrante, favorire la conoscenza della nuova società e della posizione che egli assume in essa, delle possibilità o dei limiti che la società stessa può offrire per esprimere la propria identità e le proprie potenzialità. A tal fine, il mio lavoro consiste anche nell’aiutare i beneficiari a costruire un percorso di orientamento professionale in cui emergano competenze e capacità individuali. Considerato che molti migranti fuggiti da guerre, persecuzioni e violenze, spesso hanno vissuto esperienze potenzialmente disturbanti o traumatizzanti, è necessaria la presa in carico dei soggetti con problematiche psichiche conclamate, avvalendosi del supporto della rete costruita negli anni e collaborando con i servizi del territorio (Centro di Salute Mentale, Servizio di Psicologia e Consultori) e con organizzazione internazionali (Medici senza Frontiere e UNHCR).